Pseudonimo del pittore italiano Natalino Bentivoglio Scarpa
Allievo del pittore Ettore Tito all'Accademia di Belle arti di Venezia, partecipa già negli anni Dieci del XX secolo alle mostre di Ca’ Pesaro con Gino Rossi, Tullio Garbari e Felice Casorati. Intorno al 1920 definisce il suo stile più caratteristico: una forma compatta e precisa che ha contatti, oltre che con la Nuova Oggettività, con il Novecento, al quale però non aderisce mai. Avvicinatosi al futurismo, se ne allontanò dopo breve tempo, spostando la sua attività su formule figurative tradizionali ("ritorno all'ordine"). Si accostò quindi al Realismo magico.
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